Teatro

IN & OFF - Cosa c'è di buono in città - Napoli, 23/25 Ottobre 2015

IN & OFF - Cosa c'è di buono in città - Napoli, 23/25 Ottobre 2015

Va in scena all'Elicantropo, per la regia di Walter Manfrè, La Confessione. Il Contratto, di Eduardo De Filippo per la regia di Pino Carbone, sarà ospitato nella sala della Piccolo Bellini. Alla Galleria Toledo si potrà assistere alla tragedia alfieriana, Saul, per la regia di Stefano Sabelli.

Torna IN & OFF, la rubrica settimanale di Teatro.it che vi accompagnerà nella scelta della migliore prosa presente nelle sale partenopee. Tante proposte interessanti per la nuova Stagione 2015-2016, da ricercarsi soprattutto tra le tante realtà off presenti in città.

La storica sala dell’Elicantropo accoglie in scena dal 23 ottobre, La Confessione: un testo cult di, e per la regia di Walter Manfrè. La Confessione, parte integrante di quello che la critica ha definito il Teatro della Persona, vede in scena dieci attori e dieci attrici, preceduti dall’omelia di un prete folle, che confessano, ciascuno al proprio inginocchiatoio, i loro ‘peccati’ ad altrettanti spettatori, rispettivamente suddivisi in donne e uomini. Un’esperienza che gioca sulla curiosità, tutta umana, di spiare i peccati degli altri. Ciascuno spettatore ascolterà, dunque, dieci monologhi della durata di cinque minuti ciascuno.

Il Piccolo Bellini, mette in scena, dopo il successo riscontrato lo scorso anno alla Galleria Toledo, Il Contratto. Testo di Eduardo De Filippo, riadattato con inedita autorialità - vista la spesso stantia riproposizione delle opere edoardiane - da Pino Carbone. La pièce è trattata come una vera e propria trilogia, in cui i tre atti divengono corpi autonomi di indagine sull’individuo (I atto), gli affetti (II atto), la società (III atto). Così come nell’opera di De Filippo, l’uomo è al centro della narrazione, i rapporti e le relazioni che essi tessono sono il motore dell’azione scenica. La società, vista come insieme di individui in relazione tra di loro, è la materia che prende forma per effetto dell’azione degli individui stessi.

Stefano Sabelli giunge alla Galleria Toledo con Saul: opera di cui ne è regista e protagonista. In una Galilea metafisica e senza tempo, teatro di antiche e nuove tragedie, su una scenografia lignea, imponente, rivive il capolavoro in versi alfieriano. Esempio straordinario di una drammaturgia pura, ritmica e di perenne modernità, l'opera è costruita intorno ad un protagonista di poliedrica ed emozionante complessità. Una tragedia, che si consuma nell'arco di una giornata (alba, giorno, tramonto e notte) in cui David e gli altri bellissimi personaggi dell'opera, si fanno, per Saul, specchio e simbolo d'ogni umano e contraddittorio sentimento. La dolorosa solitudine del vecchio Re d'Israele ondeggia, fra bisogno di affetto e diffidenza, malinconia e ira, fino all'esplosione della follia e dell'estrema libertà del suo sentire e agire.

Tutti gli appuntamenti del week-end sono su questo link!